Gl’inganni felici, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XI
 
 Strada montuosa che guida alla spiaggia del mare.
 
 ARMIDORO con seguito de’ suoi alla greca
 
 ARMIDORO
 Pur dall’infame tetto,
1170da’ sacrileghi muri, e pur son lungi
 dall’impura Agarista,
 dal mentitore Alceste; e sol son meco,
 arbitri del mio core,
 pentimento e furore.
1175Deh, Agarista, deh, Alceste,
 nomi per me fatali
 di memorie funeste,
 ah, perché non poss’io
 ad onta del mio duol porvi in obblio?
 
1180   L’alma mia si scuote invano
 per tornare in libertà.
 
    Dico al core: «Infrangi i lacci»;
 ei risponde che non sa.
 Dico all’ira: «Amor si scacci»;
1185ella il tenta e poi nol fa.