Gl’inganni felici, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA X
 
 ORONTA
 
 ORONTA
1150Andiamo, occhi dolenti,
 a dar gli ultimi pianti
 sol per vostro sollevo al lido asciutto.
 Forse dell’infedel potrem nel guardo
 incontrar chi me uccida e a voi risparmi
1155un lagrimar più lungo; o forse il mare
 fia che al lido il rispinga,
 non perché di un sospir, di un pianto solo
 egli onori il mio duolo
 ma perché con un colpo
1160termini la mia morte e poi mi lasci,
 lordo ancor del mio sangue,
 in su l’arene ombra insepolta, esangue.
 
    Il morir mi sarà grato,
 se mi uccide il fier che adoro.
 
1165   E spirando a lui dinante
 l’alma amante,
 potrò dirgli almeno: «Ingrato,
 per te vissi e per te moro».