Gl’inganni felici, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA VI
 
 AGARISTA ed ORONTA da donna e BRENNO
 
 AGARISTA
 Insoliti accidenti; ed è Sifalce
1070il principe di Tracia?
 ALCESTE
                                         Il tuo bel volto
 può servir sol di scusa a quell’infido;
 e il difendo così dentro al mio core;
 è forza per quel volto arder d’amore.
 AGARISTA
 O sia che del tuo duolo
1075la pietà mi rattristi, o sia che questi
 solitari silenzi,
 rotti sol da’ latrati
 de’ famelici alani e sol dagli urli
 delle belve addentate,
1080sian fomento all’orrore, o che lo spirto
 di vicin mal presago
 lo voglia anticipar col suo spavento,
 non so perché, l’alma languir mi sento.
 ALCESTE
 Così cerchi Armidoro; e l’occhio forse,
1085che il rintraccia e nol vede,
 ne avvisa il core e il core all’alma il chiede.
 AGARISTA
 
    Ho il core oppresso,
 perché non so.
 
    Forse il destino,
1090per più piagarmi,
 gode celarmi
 quel braccio stesso
 che mi piagò.