Temistocle, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA VIII
 
 ARSACE e i detti
 
 ARSACE
215Duce, ti attende al campo
 il militare applauso.
 TEMISTOCLE
                                        Eccomi, Arsace. (Arsace si ritira)
 Figlia, col tuo amator lieta rimanti.
 ERACLEA
 Tu sei sol l’amor mio.
 CLEARCO
 Quanto ti deggio!
 TEMISTOCLE
                                   Il so per prova anch’io.
 
220   Ho pietà d’un core amante,
 perché bramo anch’io pietà.
 
    Quanti nodi e quanti ardori
 stringa e desti un bel sembiante,
 preso ed arso, il cor lo sa.