Temistocle, Vienna, Cosmerovio, 1701

 SCENA II
 
 TEMISTOCLE, CAMBISE
 
 CAMBISE
 Dopo l’Asia già vinta,
 dopo la Grecia sostenuta, o duce,
 altra e più gran vittoria
 a te non rimanea che la tua gloria.
550Oggi questa ancor cede.
 Maggior sei di te stesso; e già volgari
 nomi e basse memorie
 per Temistocle sono
 Salamina ed Eubea, Sparta e Corcira.
555Raro onor ma dovuto
 a l’invitta virtù del tuo rifiuto.
 TEMISTOCLE
 A la patria anco ingrata
 questo segno io dovea d’averla amata.
 Ma che non puote alfine
560gratitudine, amor, premio e speranza?
 CAMBISE
 Che? Già vil ti mutasti?
 TEMISTOCLE
 Spesso il mutar consiglio è più costanza.
 CAMBISE
 Ella è tua patria Atene.
 TEMISTOCLE
 Allor che io la difesi,
565ciò che mi diè le resi.
 CAMBISE
 Ma se opprimerla pensi,
 il ben, che le rendesti, ora le invidi.
 TEMISTOCLE
 Troppo, ah troppo mi giova
 l’imitarne l’esempio.
 CAMBISE
570Non lice mai l’orme seguir de l’empio.
 TEMISTOCLE
 Non son questi, o Cambise,
 i sensi d’Artaserse?
 CAMBISE
 Pospongo a la tua gloria il suo vantaggio.
 TEMISTOCLE
 E per troppa amistà sei poco saggio.
 CAMBISE
575Dunque?...
 TEMISTOCLE
                        No, non fia vero
 che l’amarmi a te nuocia, a me non giovi.
 Vanne ed il lieto avviso
 presso al tuo re ti sia di merto.
 CAMBISE
                                                          Io dunque
 a lui dirò?...
 TEMISTOCLE
                         Sì, digli
580ciò che meglio ti aggrada. Io farò poi
 ciò che più mi conviene.
 CAMBISE
 Parto. Han cor che vacilla ancor gli eroi.
 
    Non hai quel cor sì forte
 che ’l mondo ammira in te.
 
585   Timor di dubbia morte,
 desio d’istabil sorte
 ti fa tradir nemico
 il tuo onor, la tua patria e la tua fé.