Temistocle, Vienna, Cosmerovio, 1701

 SCENA VII
 
 ARSACE
 
 ARSACE
 Come il cor d’Artaserse
525ad un tratto cangiò! Stimola l’ire
 Cambise e nutre il foco.
 D’un eroe forma un empio.
 Come occulto nemico,
 come spia della Grecia il re lo infama
530e vuol torgli il maligno e vita e fama.
 
    Dal livor, che freme in corte,
 la virtude è mal sicura.
 
    Là ritrova e là sostiene
 più nemici, allorch’è forte,
535e più macchie, allorch’è pura.
 
 Segue il ballo di soldati ateniesi, festeggianti la prigionia di Temistocle.
 
 Fine dell’atto secondo