Temistocle, Vienna, Cosmerovio, 1701

 SCENA V
 
 TEMISTOCLE e PALMIDE
 
 TEMISTOCLE
 Eccomi in un sol punto
 il più misero insieme e ’l più felice.
470Ti amai da che ti vidi. Han que’ begli occhi
 prevenuto Artaserse; e ’l suo comando,
 Palmide, nel mio core
 desta ardir, non amore.
 Ma qual sorte è la mia? Nel punto istesso,
475in cui mi lice amarti,
 mi vien tolto l’onor del meritarti.
 PALMIDE
 Rifletti al tuo periglio,
 non al tuo amor.
 TEMISTOCLE
                                 L’amore
 è ’l mio maggior periglio.
 PALMIDE
480Ma l’amor de la patria.
 TEMISTOCLE
                                            Ah! Che sol puote
 Palmide contrastarlo.
 PALMIDE
                                          Inutil gloria,
 se poi del più crudel fia la vittoria.
 TEMISTOCLE
 E che? Vorresti il prezzo
 esser d’una mia colpa?
 PALMIDE
485La tua virtù ti perde.
 TEMISTOCLE
                                         È peggior morte
 viver d’un’empietà.
 PALMIDE
                                       Degna la patria
 de l’odio tuo si è resa.
 TEMISTOCLE
                                          Eterno dura
 amor che ’l cielo impone e la natura.
 PALMIDE
 Ami Palmide adunque
490col più debole amor?
 TEMISTOCLE
                                         T’amo col giusto.
 Ti amerei col più vil, se reo ti amassi.
 PALMIDE
 Che pensi far?
 TEMISTOCLE
                              Morire e un cor serbarti
 libero d’ogni colpa,
 se pur colpa non è ch’egli osi amarti.
 PALMIDE
495Oh virtude!
 TEMISTOCLE
                         Oh beltade!
 PALMIDE
 Degna sei che ognun t’ami,
 degna che t’ami anch’io.
 TEMISTOCLE
 Ah, che questo amor solo
 mette in rischio la Grecia ed il cor mio .
 
500   Non dirmi che m’ami,
 se degno mi brami
 del caro tuo amor;
 
    il troppo diletto
 di avere il tuo affetto
505può tormi il coraggio,
 scemarmi il vigor.