Temistocle, Vienna, Cosmerovio, 1701

 SCENA III
 
 PALMIDE ed ARTASERSE
 
 ARTASERSE
 Palmide, non è poca
 tua gloria e sorte mia che dal tuo assenso
 il destin de la Persia e ’l mio dipenda.
 PALMIDE
 Tutto il mio re da un cor vassallo attenda.
 ARTASERSE
355Necessario al mio regno
 di Temistocle è ’l braccio.
 PALMIDE
                                                 Egli ti deve
 quant’ha vita e grandezza.
 ARTASERSE
 Non basta ancor. Desio
 che in Palmide ei mi deva un maggior bene.
360Tuo sposo ei sia; né l’imeneo ti sembri
 o disuguale o strano.
 Lo alzerò sopra quanti
 mi son vassalli; il farò grande e degno
 del tuo amor, del mio sangue.
365Farò sì che la Persia
 tutta l’invidi e ch’ei
 sovra di sé non miri,
 fuor che il solo suo re, fuor che gli dei.
 PALMIDE
 (Siete in porto, affetti miei).
 ARTASERSE
370Palmide, non rispondi?
 PALMIDE
 Nel mio tacer leggi il mio core. Inchino
 ne’ cenni di Artaserse il mio destino.
 ARTASERSE
 
    Bocca bella,
 tuoi cari dolci accenti
375han consolato un re.
 
    E poiché tu vi assenti,
 la gloria e la vittoria
 combatterà per me.