Glinganni felici, Venezia, Pasquali, 1744
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Copia
SCENA XVII
ARMIDORO
ARMIDORO
Fermati, idolo mio. Ma più del vento
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fuggi per non udir gli aspri miei guai.
Maledette mie frodi,
quando per ingannarmi io vi trovai.
Vorria pur ridere
delle mie lagrime
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il dio d’amor.
Ma sento ancor nell’alma
la calma del contento
in onta del dolor.
Il fine dell’atto secondo