Griselda, Venezia, Pasquali, 1744
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Copia
SCENA III
GUALTIERO
GUALTIERO
895
In te, sposa, Griselda,
carnefice mi uccido,
giudice mi condanno;
e per barbara legge
nel tuo core e nel mio sento il tuo affanno.
900
Cara sposa, col tuo bel core
stanca è l’alma di più penar.
Sol resiste nel fier dolore,
perché vede la tua costanza
che empio ancora mi vuole amar.