Griselda, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XV
 
 GRISELDA, GUALTIERO e COSTANZA
 
 GRISELDA
 Quai grazie posso?...
 GUALTIERO
                                        A me non già, le rendi
765al bel cor di Costanza.
 Non mio dono o tuo merto,
 è suo solo favor la tua salvezza.
 GRISELDA
 Una vita infelice, (A Costanza)
 dacché ti è cara, anche Griselda apprezza.
 COSTANZA
770Compisci, o sire, il tuo favor. Ritolta
 alle selve, Griselda
 mi accompagni alla reggia.
 GUALTIERO
                                                   E venga ancella
 ove visse regina, ove fu moglie.
 GRISELDA
 Verrò ministra e serva.
 GUALTIERO
775Qual fu si scordi.
 GRISELDA
                                  Il grado
 scorderò (non l’amore).
 GUALTIERO
 Colà tutte le leggi
 d’un più vil ministero adempi e serba;
 e non dolente, avvezza
780all’ufficio servil l’alma superba.
 COSTANZA
 
    Mi sarai sempre diletta.
 Nel tuo volto ognor godrò.
 
    Avrai parte nel mio core.
 Al consorte il primo amore,
785a te l’altro serberò.