Griselda, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA X
 
 ROBERTO e CORRADO
 
 ROBERTO
 German, se avevi a tormi
250l’amabile Costanza,
 perché sin da’ primi anni
 non mi vietar d’amarla?
 Perché adular la mia speranza? I miei
 voti perché tradir?
 CORRADO
                                     Regge, o Roberto,
255gli umani casi il ciel. Soffri più forte
 l’alto voler né ti attristar cotanto.
 Sovente ei si compiace
 farci a un vero gioir strada col pianto.
 ROBERTO
 Costanza era già il solo
260diletto de’ miei giorni. Io l’ho perduta.
 Altro ben non mi resta e non mi lice
 sperarlo più.
 CORRADO
                           Ti accheta.
 Pria che termini il dì, sarai felice.
 
    Le vicende della sorte
265sono instabili ed infide;
 
    alma saggia e cor ch’è forte
 non disperi allor che piange,
 non si gonfi allor che ride.