Griselda, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA VI
 
 OTTONE
 
 OTTONE
150Troppo avvezza è Griselda
 tra le porpore al fasto; e la corona
 adito non le lascia a’ miei sospiri.
 Ma forse col diadema
 deporrà la fierezza;
155e lontana dal soglio,
 avrà forse pietà del mio cordoglio.
 Con sì bella speranza, io primo a l’ire
 mossi la facil plebe e fei parerle
 troppo indegna Griselda
 di dar figli a Gualtiero, eredi al trono.
 Tal, crudel per amore, empio per fede,
 piango colei ch’io solo
 misera faccio; e ’l frutto
 de’ mali suoi nel suo possesso attendo.
 Perdonami, Griselda,
 non ti posso acquistar, se non ti offendo.
 
    Chi regina mi disprezza
 pastorella mi amerà.
 
    Le dà fasto la grandezza.
160Gentilezza
 potrà darle la viltà.