Griselda, Venezia, Niccolini, 1701

 SCENA X
 
 COSTANZA, ROBERTO, ELPINO
 
 ROBERTO
 (Non m’inganno?)
 COSTANZA
                                     (E lo credo?)
 ROBERTO
                                                               (Udii?)
 COSTANZA
                                                                                (Sognai?)
 ELPINO
1155(Maggior sorte in amor chi ’ntese mai?)
 ROBERTO
 Vuole il re ch’io non parta.
 COSTANZA
 Lo sposo impon ch’io t’ami.
 ROBERTO
 Ah Costanza!
 COSTANZA
                           Ah Roberto!
 ROBERTO
 Spesso a dolce liquor misto è ’l veleno.
 COSTANZA
1160Spesso in mar lusinghier fremono i nembi.
 ROBERTO
 Arrestarmi è periglio.
 COSTANZA
 È delitto adorarti.
 ELPINO
 Che risolvi? Che pensi?
 ROBERTO
 Con periglio ubbidir.
 COSTANZA
                                          Con colpa amarti.
 ROBERTO
 
1165   Non so se più mi piaci
 per fede o per beltà.
 
    Ma questo core amante,
 al par del tuo costante,
 credi che t’amerà
1170sinché vivrà. (Parte)
 
 COSTANZA
 D’una fede sì bella
 seguo l’esempio anch’io. Può ben la sorte,
 tronchi col fatal ferro
 i men forti legami,
1175far ch’io non viva più, non ch’io non t’ami.
 
    Non lascerò d’amarti,
 mio ben, finché vivrò.
 
    E se vorrà la sorte
 spezzar le mie ritorte,
1180la vita perderò
 ma t’amerò.