Griselda, Venezia, Niccolini, 1701

 SCENA VII
 
 GRISELDA in abito di serva, ELPINO e detti
 
 GRISELDA
 E per sempre vi unisca, amanti fidi.
 COSTANZA
1045Griselda.
 ROBERTO
                    (Aimè!)
 ELPINO
                                      Regina.
 GRISELDA
 Con si tenero affetto
 vai consorte a lo sposo?
 Con sì onesto rispetto
 vieni amico a la reggia? È questa, è questa
1050de l’imeneo la fede?
 De l’ospizio la legge?
 Nel dì delle sue nozze,
 nel suo stesso soggiorno,
 un marito non ami? Un re non temi?
1055O indegni affetti! O vilipendi estremi!
 COSTANZA
 (Misera!)
 ROBERTO
                     (Qual consiglio!)
 ELPINO
                                                      Ancor tacete?
 Opportuna discolpa
 ad ingegnoso amor non manca mai.
 COSTANZA
 Senti.
 ROBERTO
               Ascolta.
 ELPINO
                                Fa’ cor.
 GRISELDA
                                                Che dir potrai?
 COSTANZA
1060Roberto, or ch’io son moglie,
 da me l’ultimo addio prendea poc’anzi,
 rispettoso in amore.
 GRISELDA
 Ma fia d’altri la mano e suo quel core.
 ROBERTO
 A la fatal partita
1065mi affrettava Costanza; io pur non tardo
 da lei volgeva il piede.
 GRISELDA
 Ma lusinga a l’indugio è la sua fede.
 COSTANZA
 Innocente è l’affetto.
 GRISELDA
 E i sospiri? Gli amplessi? Onesta moglie
1070non ha cor, non ha voti
 che per lo sposo. A l’onor suo fa macchia
 anche l’ombra leggiera,
 anche il pensier fugace.
 Saprallo il re. L’offende
1075chi le gravi onte sue simula o tace.