Griselda, Venezia, Niccolini, 1701

 SCENA III
 
 GUALTIERO, poi GRISELDA
 
 GUALTIERO
930Da l’amor di costui preser fomento
 ed origine forse
 le pubbliche querele.
 Giovi il saperlo.
 GRISELDA
                                Incontro
 lieta, o sire, i tuoi cenni.
 GUALTIERO
935Griselda, al sol cadente
 ravviverò le tede
 che nel mio seno il tuo ripudio estinse.
 GRISELDA
 E che vive nel mio mantien la fede.
 GUALTIERO
 Tu là dovrai, deposte
940quelle rustiche spoglie,
 affrettarne la pompa.
 GRISELDA
 A quel talamo ancella, ove fui moglie.
 GUALTIERO
 Itene, e voi custodi. Impazienti
 curo in seno gli ardori.
945M’è affanno ogni momento e già maturi
 stan ne l’ozio penando i casti amori.
 GRISELDA
 (E l’ascolti? E non mori?)
 GUALTIERO
 Troppo offendi, Griselda,
 il giubilo comun col tuo cordoglio.
950Spettatrice non mesta
 colà frena i sospiri, anche del pianto
 ti divieto il conforto
 e termini prescrivo al tuo dolore.
 GRISELDA
 Per compiacerti, il chiuderò nel core.
 
955   Se ’l mio dolor ti offende,
 non ho più doglia in sen.
 
    Già si serena il viso,
 brilla sul labbro il riso;
 e prova del mio amore
960è ’l suo seren.