Lucio Vero, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA X
 
 LUCILLA e CLAUDIO
 
 LUCILLA
 Cesare rifiutarmi?
 CLAUDIO
 Augusta.
 LUCILLA
                    Ah, Claudio, or ch’è perduto il grado,
 il titolo è di offesa e di tormento.
 CLAUDIO
 Così parla Lucilla?
 LUCILLA
670Così cesare vuol col rifiutarmi.
 CLAUDIO
 S’ei rinunzia al tuo letto,
 scenda ancora dal trono. Oggi, tel giuro,
 oggi augusta sarai. Tutti possiedi
 dell’esercito i cuori e della plebe.
 LUCILLA
675Questo ingrato una volta ancor si tenti;
 e ciò che amor mi toglie, amor mi renda.
 CLAUDIO
 Poi se le indegne fiamme ei non ammorza,
 ciò che nega all’amor, ceda alla forza.
 
    Vago volto, chi ti disprezza
680forse ancora si pentirà.
 
    È ingiustizia ed è fierezza
 non amar tanta beltà.