Lucio Vero, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA VI
 
 BERENICE
 
 BERENICE
 Lunge, inutili pianti.
125Tolto è il maggior de’ mali. A me si rende
 ciò che piangea. La cara vita è salva.
 Vive l’amato sposo e, in onta ancora
 del suo maggior periglio,
 sento l’alma tranquilla e asciutto il ciglio.
 
130   Sta piangendo la tortorella,
 sinché è vedova e sinché è sola.
 
    Ma se trova il suo diletto,
 entro al nido e nel boschetto
 dolce canta e si consola.