Lucio Vero, Venezia, Niccolini, 1700

 SCENA ULTIMA
 
 VOLOGESO e li suddetti
 
 VOLOGESO
 Ti arresta.
 LUCILLA
                      O dei!
 LUCIO VERO
                                    Che vedo?
 BERENICE
 Vologeso.
 VOLOGESO
                     Mia vita.
 BERENICE
                                        E vivi? E ’l credo?
 VOLOGESO
 
1340   Sì sì, credilo, alma gradita;
 vivo ancora per adorarti.
 
    Non poteva uscir di vita,
 idol mio, senza abbracciarti.
 
 BERENICE
 Ma che? Poc’anzi esangue
1345non ti lasciai ne la prigion?
 VOLOGESO
                                                    No, cara.
 Quell’era di Aniceto...
 LUCIO VERO
 Che? Aniceto morì?
 LUCILLA
                                       Come?
 CLAUDIO
                                                       In qual guisa?
 VOLOGESO
 Per tuo cenno ei già offerto
 quindi il ferro m’avea, quindi il veleno.
1350Questo mi scielgo e lo accostava al labbro,
 quando l’aria ad un punto
 d’alte grida risuona e mal distinte
 col nome di Lucilla
 le porta a noi. Già cercano i custodi
1355da la fuga lo scampo e sol mi veggio
 col fier ministro. Io, presa
 dal rischio mio lena e coraggio, il tosco
 gitto ad un punto, il ferro impugno, il vibro
 e a l’incauto Aniceto in sen lo immergo.
1360Esco da l’ombre e salvo
 qui te, mio ben, da morte. Or più contento,
 cesare, il capo mio,
 reo d’un nuovo misfatto, a te presento.
 LUCIO VERO
 Per gastigo d’un empio il ciel ti elesse,
1365Vologeso, e ’l tuo braccio
 me sottrasse a un delitto e te a la morte.
 Con voi, coppia d’amor, specchio di fede,
 abbastanza fui reo. Ponete ommai,
 ve ne priego, in obblio
1370tu la mia crudeltà, tu l’amor mio.
 BERENICE
 Generoso monarca.
 LUCIO VERO
                                      Ite; la vostra,
 la mia felicità più non sospendo.
 Libertà, regno, pace e ciò che caro
 v’è più d’ogni altro bene, a voi vi rendo.
 VOLOGESO
1375De’ tuoi favori...
 LUCIO VERO
                                 A vostro
 piacer tornate, ove vi chiama il core;
 e noi, mia dolce sposa,
 andiam più lieti, ove ci chiama amore.
 TUTTI
 Tutti andiam lieti, ove ci chiama amore. (Qui segue l’imbarco de’ personaggi, parte in una nave e parte in un’altra. S’ode frattanto una lieta sinfonia di stromenti, dopo la quale, partendosi appoco appoco le navi dal lido, cantano tutti)
 LUCIO VERO e LUCILLA
 
1380   Spirate, o zeffiri,
 l’aure seconde.
 
 VOLOGESO e BERENICE
 
    In calma stabile
 scherzino l’onde.
 
 TUTTI
 
    E tutto giubbili
1385col nostro cor.
 
 LUCIO VERO, VOLOGESO
 
    Fatali sponde...
 
 LUCILLA, BERENICE
 
 Funesti lidi...
 
 A QUATTRO
 
 Da voi per sempre
 lontan mi guidi...
 
 LUCIO VERO, VOLOGESO
 
1390Cortese fato.
 
 LUCILLA, BERENICE
 
 Propizio amor.
 
 Fine del drama