Glinganni felici, Venezia, Pasquali, 1744
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Copia
SCENA XIII
ALCESTE
ALCESTE
Vanne, Armidoro, vanne
315
felice amante; io non invidio i tuoi
meritati contenti;
ma ben forza è ch’io pianga
l’ostinata empietà de’ miei tormenti.
Piango sempre, ognor sto in pene.
320
Ma i miei pianti, i miei lamenti
voi portate, o sordi venti,
voi bevete, asciutte arene.