Enone, Vienna, van Ghelen, 1729-1730

 LICENZA
 
 Fra le tre dee l’alto litigio insorse,
 per cui celebri ancora
 vanno le fole achee. Ciascuna altera
1415di sua dote maggior, qual per beltate,
 qual per senno e valor, qual per grandezza,
 ne contesero il vanto; e l’aureo pomo,
 che le gare svegliò, stava in potere
 del bel pastore ideo, giudice eletto
1420a decretar per la più degna il pregio.
 Paride, si sospenda
 il giudicio fatal. Due tu ne oltraggi
 nel trofeo d’una sola. Esser vuoi giusto
 ed a tutte gradir? Vedi ogni dote
1425di beltà, di grandezza e di virtute,
 in quell’emule dee sparsa e divisa,
 meglio in una raccolta.
 Questa qual fia? L’austriaca augusta Elisa.
 
    Chi non crede insieme accolto
1430alto senno e gentil volto,
 core invitto e dolce impero,
 vegga Elisa e lo dirà.
 
    Al suo pregio, al suo valore,
 merto egual, non che maggiore,
1435non ammira il secol nostro
 né sognò la prisca età.
 
 Ballo di nobili troiani.