Enone, Vienna, van Ghelen, 1729-1730

 SCENA VIII
 
 ENONE
 
 ENONE
 Un certo erasi desto
 in mezzo a l’ire mie tenero affetto
 che quasi disarmò la mia vendetta.
1105Pur vinsi; e quel perverso avrà pur morte.
 Morte?... Crudel vittoria! O dio! Tra poco,
 chiusi i bei lumi al giorno,
 scolorirà quel volto e quelle labbra
 ammutiran, forse col nome ancora
1110di Enon... Vana pietà! Piangasi e mora.
 
    Crudel, che ti fec’io?
 Almen col tuo morire
 finisse il dolor mio;
 ma vendicata ancor non avrò pace.
 
1115   Che più volete, o dei?
 Son tutti i voti miei
 mio cruccio e mio timor.
 O fato, o genitor crudo e verace!
 
 Fine dell’atto quarto