Enone, Vienna, van Ghelen, 1729-1730

 SCENA PRIMA
 
 PRIAMO, PARIDE, CLEONE, EURIALO, AGELAO, EGLE, seguito di nobili troiani con Priamo, di pastori con Paride e di ninfe con Egle
 
 CORO
 
    Più soavi e più gioconde,
 aure, spirate,
 fiorite, o sponde,
570festeggiate il nostro re.
 
    Re più grande, re più giusto,
 re miglior di lui non è.
 
 PRIAMO
 Grato m’è ’l suon di queste
 voci festose, o fortunate genti,
575figlio del vostro amore,
 non anche infetto da civil contagio
 in queste pastorali erme contrade.
 Piaccia agli dii ch’io ritrovar qui possa
 quella da lungo tempo
580sospirata quiete,
 di cui non so se assicurar mi debba
 o disperar, sì strano
 per me e sì oscuro è ’l favellar del cielo.
 Voi fate intanto che al gran Giove ideo
585gli antichi sacrifici
 si apprestino sul colle. Indi del figlio
 diasi a l’ombra l’usato
 funebre onor.
 PARIDE
                            Del nostro
 zelo non men dover che gloria sia
590l’ubbidirti, o gran re.
 PRIAMO
                                         Sei tu che hai queste
 piagge in governo?
 PARIDE
                                      Imposto
 m’han gli altrui voti il non ambito incarco.
 PRIAMO
 In così fresca etade?
 AGELAO
 Gli anni supera il senno.
 EURIALO
595Astrea regge i suoi passi.
 CLEONE
 Né v’ha chi a’ suoi non renda
 rettissimi giudici alta ragione.
 EGLE
 (Egle nol dice e nol direbbe Enone).
 PRIAMO
 Ben ne feci altre volte
600favorevol presagio, alor che in volto
 gli fissai ’l primo sguardo. Il ben impreso
 sentier, Paride, segui; e del sovrano
 nostro amor ti assicura ad ogni evento.
 PARIDE
 Troppo...
 PRIAMO
                    Ite, o fidi, ad eseguir miei cenni.
605Tu sol resta, Agelao.
 AGELAO
                                       (Che sarà mai?)
 PARIDE
 (Buon per me, che di Enon l’ire placai).