Caio Fabbricio, Venezia, Pasquali, 1744 (Caio Fabbrizio)

 SCENA ULTIMA
 
 SESTIA, VOLUSIO, poi BIRCENNA e i suddetti
 
 SESTIA
 Teco morir vo’ anch’io. (A Volusio)
 VOLUSIO
1615Sestia crudel! Sì mi consoli?
 SESTIA
                                                      O dio!
 PIRRO
 Per resister a Roma
 e per vincerla ancor petto ho che basta
 e forze ancor. Sol tua virtù m’ha vinto.
 Riedi invitto al tuo Lazio.
1620Te seguano giulivi
 i romani cattivi; a te gli rendo;
 te Volusio già assolto, a te lo dono.
 E Sestia, a me ancor cara... Ah! Dir nol posso
 che non ne frema il core,
1625col suo amante fedel segua il buon padre
 e obblii di Pirro l’infelice amore.
 VOLUSIO
 In un barbaro re spirti sì eccelsi?
 SESTIA
 Che gioia inaspettata!
 PIRRO
 Se mia gloria il soffrisse,
1630darei pace anche a Roma.
 Non che più di costoro
 siami a cor la difesa; io gli abbandono
 alla loro viltade e al lor rimorso;
 ma trar d’Italia il piede e dalle tempie
1635strapparmi io stesso i già raccolti allori,
 parria viltà. Guerra con Roma io voglio,
 guerra d’onor, non d’odio; e un dì m’accolga
 vincitore o anche vinto il Campidoglio.
 FABBRIZIO
 Gran re, non da’ trofei che ti dier l’armi
1640ma da quei che or ti dà l’anima eccelsa,
 Roma conoscerà che mai non ebbe
 più dubbio Marte a sostener. Volusio,
 Sestia, i cattivi, io più di tutti, al Tebro
 spargerem le tue lodi
1645e l’armi appresterem. Ma credi, o Pirro,
 che, assai più che da guerra e da vittoria,
 vien da pace a un buon re grandezza e gloria.
 BIRCENNA
 E nel comun contento io sola, io sola
 rimarrò desolata?
 PIRRO
1650No, principessa. Attendi
 che meglio spente sien del primo incendio
 le ancor fervide vampe.
 Sol nell’alme incostanti
 un amor l’altro incalza. Il mio vuol tempo.
 BIRCENNA
1655L’abbia. Ne son contenta.
 Ma la mia fede e il tuo dover rammenta.
 CORO
 
    La gloria è un gran bene.
 La brama ogni cor.
 
 PIRRO
 
    Di lei si compiace
1660chi in campo guerriero...
 
 FABBRIZIO
 
 Chi in grembo di pace.
 
 BIRCENNA
 
 Dal regno io la spero.
 
 SESTIA, VOLUSIO
 
 Io l’ho nel tuo amore.
 
 Il fine del dramma