Caio Fabbricio, Venezia, Pasquali, 1744 (Caio Fabbrizio)

 SCENA IX
 
 CINEA e PIRRO
 
 CINEA
 Qual pro dalla sua morte?
 PIRRO
 Perderò un fier nimico;
 punirò un’alma ingrata.
 CINEA
1345Fora miglior consiglio usar clemenza.
 PIRRO
 Sestia non la implorò. Dall’esser chieste
 le grazie de’ regnanti acquistan pregio.
 Va’, Cinea. Sotto l’armi
 l’esercito disponi. Il campo tutto
1350vegga qual si gastighi
 chi alla vita d’un re tenta gl’insulti.
 CINEA
 Ma, signor...
 PIRRO
                          Va’. Ubbidisci.
 Il facondo tuo dir, cui più conquiste
 deggio che all’armi mie, fra’ suoi trionfi
1355non conterà quel del mio sdegno. Io voglio
 che tremino una volta odio ed orgoglio. (Va a sedere al tavolino. Lo ascolta alquanto e poi scrive)
 CINEA
 
    Scrivi. Lo vuol vendetta.
 Scrivi la ria sentenza.
 Sdegno la detta; e poi?
1360Dolor succederà.
 
    L’alma tornando in calma,
 de’ ciechi sdegni suoi
 seco si sdegnerà. (In questo viene il capitano delle guardie di Pirro a parlargli all’orecchio e poi al cenno di Pirro si parte)