Caio Fabbricio, Venezia, Pasquali, 1744 (Caio Fabbrizio)

 SCENA PRIMA
 
 TURIO e BIRCENNA
 
 TURIO
 Dalla fuga di Sestia e del suo amante
 tolta è a Pirro ogni speme
1055dell’ingiusto suo amor.
 BIRCENNA
                                            Parmi d’udirne
 i fremiti e le accuse.
 TURIO
 Pirro n’è ignaro; e a tutti,
 fuorché al padre di Sestia
 che così volle, il tacqui.
 BIRCENNA
                                            Ei che ne disse?
 TURIO
1060Parve turbarsi; mi lasciò; ma forse
 n’era lieto il suo cor.
 BIRCENNA
                                        Quanto ti deggio!
 TURIO
 L’onor di sì bell’opra,
 tutta di Turio sia l’alta mercede.
 BIRCENNA
 Basta sì poco a lui? Non sì modesto
1065poc’anzi era il suo affetto.
 TURIO
 I voli dell’amor frena il rispetto.
 BIRCENNA
 Non mi creder sì ingrata.
 Amor vuoi da Glaucilla? Amor ne avrai.
 TURIO
 Eh, tanto ben per Turio
1070non è. Per meritarti,
 fora appena bastante
 l’offerta di più regni; ed il mio amore
 a poterti offerir non ha che un core.
 BIRCENNA
 Che dir vorrai?
 TURIO
                               Ciò che ne dicon tutti.
1075Gli audaci voti omai correggo e meglio
 comincio ad onorar la mia regina.
 BIRCENNA
 Tal sono, è vero. Alla tua fede, o Turio,
 il negarmi qual son sarebbe oltraggio.
 TURIO
 Ma troppo intanto divampar la fiamma
1080fer le dolci speranze, or sì infelici.
 BIRCENNA
 Sia in conforto al tuo duol che avrai costante
 il favor di Bircenna e di Glaucilla
 l’imeneo...
 TURIO
                       Di Glaucilla?
 BIRCENNA
 Sì, tra le ancelle mie la più diletta.
1085Beltà le ride in volto; e s’ampia dote
 chiedi o se nobil cuna,
 essa l’ha da retaggio e da fortuna.
 TURIO
 
    Sarà vezzosa e bella,
 mille avrà pregi e mille;
1090ma non sarà mai quella,
 quella che tanto amai.
 
    Voi chiome e voi pupille,
 d’amor facella e rete,
 sole ostentar potete
1095a imprigionarmi i lacci,
 a incenerirmi i rai.