Caio Fabbricio, Venezia, Pasquali, 1744 (Caio Fabbrizio)

 SCENA XIV
 
 TURIO e i suddetti
 
 TURIO
                               Se in vani
 contrasti anco indugiate,
1030vana è la mia pietà. Sestia, convienti
 o fuggir con Volusio
 o vederlo perir. Se tu rimani,
 non ho il frutto dell’opra. Il cor di Pirro
 a Bircenna si dee, tu lo ritieni.
1035La tua fuga gliel renda;
 e Glaucilla, cui servo, a me fia grata.
 VOLUSIO
 Sestia, ancor tu ripugni? Addio, crudele.
 Vado incontro a’ custodi e sfido morte.
 SESTIA
 Senti. Che dirà il padre?
 TURIO
1040Ne approverà la fuga.
 Questo sia mio pensier. La via che guida
 fuor delle mura è quella. Ivi ne segui
 tu a lento passo per non dar sospetto.
 SESTIA
 Amor, vincesti. Il cor mi batte in petto. (Turio e Volusio si partono)
 
1045   Zelo vuol ch’io serbi a Roma
 un eroe nel caro amante.
 Zelo il dissi; e il cor tremante
 vuol ch’io taccia e il dice amore.
 
    Ma sia questo amore o zelo,
1050purché viva il mio diletto,
 in lui serve un casto affetto
 alla patria ed al mio core.
 
 Il fine dell’atto secondo