Caio Fabbricio, Venezia, Pasquali, 1744 (Caio Fabbrizio)

 SCENA III
 
 PIRRO, FABBRIZIO e CINEA
 
 PIRRO
670Inopportuno incontro! (Da sé)
 CINEA
 Che ne dirà l’austero
 Fabbrizio? (Da sé)
 FABBRIZIO
                        O dei! Nel grande,
 nel magnanimo Pirro,
 sensi di lui sì indegni?
675Per cieco e vano amor perder gli amici?
 Tradir sé stesso? Ah! Quanto di tua gloria
 duolmi e di tua virtù! D’esserne io stato
 testimon, ne ho rossor. Che dirò a Roma
 di te? Che al mio Senato?
680Elefanti e falangi in nostro danno
 vengan pure, te duce. A’ gran trionfi
 forza non sempre basta.
 Gli precorre il buon nome
 e ne appiana le vie. Tu vincer forte,
685dopo altrui, te medesmo
 non sai. Tu in abbandono
 ti lasci a’ fiacchi affetti.
 Seguili pur. Corri a vergogna e danno.
 Tradisci la tua gloria;
690deturpa i tuoi trofei;
 quel Pirro ch’io credea, no, più non sei.