Caio Fabbricio, Venezia, Pasquali, 1744 (Caio Fabbrizio)

 SCENA PRIMA
 
 PIRRO con seguito di soldati e TURIO con seguito di tarentini in abito di gala e di festa
 
 TURIO
 Pirro, gran re, de’ tuoi trofei qui volle
 nelle tele, ne’ marmi e ne’ metalli
 eternar la memoria il nostro amore.
 Neottolemo, Lisimaco, Cassandro,
5Demetrio, Atene, Roma, illustri nomi, (Pirro non bada né all’apparato della sala né al dir di Turio ma va riguardando i vestimenti di lui e de’ Tarentini; e poi sottovoce parla al capitano delle sue guardie, il quale dopo si parte)
 sculti qui e coloriti,
 crescer vedi di pregio
 ne’ fasti tuoi. Tu invitto, immortal sei,
 degno germe d’Achille e degli dei.
 PIRRO
10Popolo tarentino, e qual è questa
 femminea pompa in viril gente? E dove,
 dov’è l’austera Sparta, onde traete
 l’origine vetusta? E tu, che a questa
 degenere città, Turio, sei capo,
15tal vieni a Pirro? Invece
 d’elmo alla fronte e di lorica al petto,
 qual si conviene a chi con Roma è in guerra,
 fregi di lusso in nastri d’oro ostenti
 ed in serici ammanti?
20Fine agli ozi una volta; e polve ingombri,
 dal vostro piè non trita,
 i portici e i teatri. In disciplina
 militar s’agguerrisca
 la gioventù. Sia coraggioso il braccio
25che vi difenda da minacce e torti;
 e Pirro, che è con voi, vi faccia forti. (Vien recata a Pirro una tavoletta da scrivere dal suo capitano, il quale inginocchiatosi gliela sostenta sopra lo scudo. Pirro traggesi di saccoccia lo stile da scrivere e sopra la tavoletta con esso nota, nulla badando a quello che gli vien detto da Turio)
 TURIO
 (Schiavi siam noi. Misera patria!) È questo
 per noi de’ saturnali il lieto giorno?
 Vuoi tu l’uso abolirne? Il rito? Ah, sire,
30mal ne rampogni. Allorch’uopo lo chiese,
 adoprar l’aste ne vedesti e al fianco
 rimetter sanguinosi
 dalle stragi latine i nostri acciari.
 
    Un dì sì giocondo,
35disciolti dal pondo
 di cure moleste,
 ne chiama al gioir.
 
    Poi quando ne deste
 dal breve riposo
40il suon bellicoso,
 vedrai se avrem core,
 se braccio a ferir. (Turio si parte; ma Pirro, finito di scrivere, prende la tavoletta e ordina al suo capitano che lo richiami)
 
 PIRRO
 (Quanto profonde il lusso e quanto salde
 tien sue radici!) Turio.
 TURIO
45Signor.
 PIRRO
                 De’ saturnali
 oggi si soffra la licenza; e poi
 queste qui impresse leggi
 altra a voi norma in avvenir daranno.
 TURIO
 Ubbidirem. (Tiranno). (Pirro porge a Turio la tavoletta, il quale da lui la prende, piegando a terra un ginocchio, e poi si ritira)