Caio Fabbricio, Vienna, van Ghelen, 1729

 SCENA ULTIMA
 
 SESTIA, VOLUSIO, poi BIRCENNA e i suddetti
 
 SESTIA
1610Teco morir vo’ anch’io. (A Volusio)
 VOLUSIO
 Crudel che sei! Tal mi consoli?
 SESTIA
                                                          O dio!
 PIRRO
 Per resister a Roma
 e per vincerla ancor petto ho che basta
 e forze ancor. Sol tua virtù mi ha vinto.
1615Riedi invitto al tuo Lazio.
 Te seguano giulivi
 i romani cattivi; a te li rendo;
 te Volusio già assolto, a te lo dono.
 E Sestia, a me ancor cara... Ah! Dir nol posso
1620che non ne frema il core,
 col suo amante fedel segua il buon padre
 e obblii di Pirro l’infelice amore.
 VOLUSIO
 In un barbaro re spirti sì eccelsi!
 SESTIA
 Che gioia inaspettata!
 PIRRO
1625Se mia gloria il soffrisse,
 darei pace anche a Roma;
 non che più di costoro
 siami a cor la difesa; io gli abandono
 a la loro viltade e al lor rimorso;
1630ma trar d’Italia il piede e da le tempia
 strapparmi io stesso i già raccolti allori,
 parria viltà. Guerra con Roma io voglio;
 guerra d’onor, non d’odio; e un dì mi accolga
 vincitore o anche vinto il Campidoglio.
 FABBRICIO
1635Gran re, non dai trofei che ti dier l’armi
 ma da quei che or ti dà l’anima eccelsa,
 Roma conoscerà che mai non ebbe
 più dubbio Marte a sostener. Volusio,
 Sestia, i cattivi, io più di tutti, al Tebro
1640spargerem le tue lodi
 e l’armi appresterem. Ma credi, o Pirro,
 che, assai più che da guerra e da vittoria,
 vien da pace a un buon re grandezza e gloria.
 BIRCENNA
 E nel comun contento io sola, io sola
1645rimarrò desolata?
 PIRRO
 No, principessa. Attendi
 che meglio spente sien del primo incendio
 le ancor fervide vampe.
 Sol ne l’alme incostanti
1650un amor l’altro incalza. Il mio vuol tempo.
 BIRCENNA
 L’abbia. Ne son contenta.
 Ma la mia fede e ’l tuo dover rammenta.
 CORO
 
    La gloria è un gran bene,
 la brama ogni cor.
 
 PIRRO
 
1655   Di lei si compiace
 chi in campo guerriero...
 
 FABBRICIO
 
 Chi in grembo di pace...
 
 BIRCENNA
 
 Dal regno io la spero.
 
 SESTIA, VOLUSIO
 
 Io l’ho nel tuo amor.
 
 Fine del dramma
 
 Ballo di nobili romani, di epiroti, di illirici e di tarentini.