Caio Fabbricio, Vienna, van Ghelen, 1729

 SCENA VI
 
 CINEA, poi VOLUSIO disarmato in abito di romano con guardie e i sopradetti
 
 CINEA
                           Signor, quanto oggi devi
 a’ tuoi stessi nemici,
 Volusio è tuo prigion.
 PIRRO
                                          Volusio?
 SESTIA
                                                            O dei!
 CINEA
 Ne le regie tue stanze
1230dai custodi sorpreso.
 PIRRO
 Sestia, gli dei son giusti.
 SESTIA
 Sfortunato amor mio! Che fei? Che dissi? (Volusio viene fra guardie)
 CINEA
 Vedil.
 PIRRO
               Minaccia il volto e inerme è ’l braccio.
 SESTIA
 Per timor d’irritar, mi arretro e taccio. (Si ritira in disparte)
 PIRRO
1235Misero, qual sei tu?
 VOLUSIO
                                       Romano, o Pirro.
 PIRRO
 Qual ti appelli?
 VOLUSIO
                               Ha ’l mio nome
 di che farti tremar. Megacle uccisi.
 PIRRO
 Te altre volte in aspetto
 di macedone io vidi.
 VOLUSIO
1240Ora in quel di romano
 e ognor di tuo nemico.
 PIRRO
 Con quale idea?
 SESTIA
                                 Mi fa tremar. (Da sé)
 VOLUSIO
                                                            Non rendo
 ragion di me che a Roma.
 PIRRO
 Ti faranno parlar ruote e flagelli.
 VOLUSIO
1245Chi petto ha per morir, l’ha per tacere.
 PIRRO
 Sestia disse le trame. A che le taci?
 VOLUSIO
 Perché chieder a me ciò che già sai?
 PIRRO
 A uccidermi venisti.
 VOLUSIO
                                        E ti salvai.
 PIRRO
 Se il ciel non confondea gli empi disegni,
1250destinavi al tuo ferro
 l’onor de la mia morte.
 VOLUSIO
 Tor del mondo i tiranni atto è da forte.
 SESTIA
 Ardir che mi spaventa. (Da sé)
 PIRRO
 O d’anima romana eccelso pregio!
1255Cercar da un assassinio i suoi trionfi!
 VOLUSIO
 Li cercai nel conflitto; e grazie rendi
 a la mano che errò
 e che poi ti salvò, se in vita or sei.
 CINEA
 In custodia dei re veglian gli dei.
 PIRRO
1260Tu mi rinfacci una pietà non tua.
 VOLUSIO
 Questo è ’l sol mio dolore
 che il nemico di Roma
 e di Sestia il tiranno in te ancor viva.
 PIRRO
 A me Sestia rammenti? Ella ti perde.
 SESTIA
1265(Questo ancora in mia pena?) (Da sé)
 VOLUSIO
 Tua morte io ritardai. Tu la mia affretta.
 Verrà l’odio di Sestia in mia vendetta.
 PIRRO
 Toglietelo al mio aspetto.
 Da la mia tolleranza
1270gli si accresce furor.
 VOLUSIO
                                       Dillo costanza.
 
    Tre gran beni avrò da morte
 in mia pace e in tuo dolore.
 
    I miei dì chiuder da forte
 e lasciar in Sestia un core,
1275che per te sia tutto sdegno
 e per me sia tutto amore. (Parte con guardie)