Caio Fabbricio, Vienna, van Ghelen, 1729

 MUTAZIONI
 
    Nell’atto primo: sala dipinta di battaglie vinte e di città conquistate da Pirro, sua statua equestre nel mezzo tra due trofei militari, a piè de’ quali stansi giacendo varie figure di greci e romani prigionieri, trono reale a parte e due gran porte laterali nel fondo della sala; stanza del tesoro di Pirro con tre porte, l’una laterale e due ai fianchi della facciata, le quali guidano l’una agli appartamenti di Sestia e l’altra a quelli di Pirro.
    Nell’atto secondo: piazza di Taranto, dinanzi al palazzo pubblico, tutta ornata di arazzi e d’altri ricchi addobbi, con festoni di fiori e d’altri vaghi ornamenti, logge all’intorno piene di popolo, con apparato e prospetto che rappresenta la reggia dell’Allegrezza, corteggiata dai suoi seguaci bizzarramente mascherati, i quali dipoi intrecciano il ballo; doppio viale delizioso, con doppia spalliera di vasi di aranzi e di fiori, che va a terminare in giardino.
    Nell’atto terzo: corridore che corrisponde a vari appartamenti; gabinetto di Pirro con tavolino da scrivere, porta nel mezzo e altra laterale; campo attendato di Pirro.
    Le scene furono rara invenzione delli signori fratelli Giuseppe ed Antonio Galli Bibiena, primo e secondo ingegneri teatrali di sua maestà cesarea e cattolica.