Mitridate, Venezia, Marciana, autografo

 LICENZA
 
 Pace, pace da l’Istro a noi risponde
 quel pacifico invitto augusto Carlo,
 cui più recan di gloria e di contento
1700i popoli salvati
 che i nemici prostrati.
 Non è già che in lent’ozio egli abbia spesi
 i verd’anni e i robusti,
 tra gli agi e le lusinghe
1705di sua grandezza, o che a lui pur non piaccia
 quel suon guerrier che gli fe’ sempre, ovunque
 rivolse l’armi, a le vittorie invito.
 Ma di tutti i trionfi,
 il più illustre è per lui far che lontano
1710il sanguinoso Marte agiti l’asta
 e che i riposi al suo felice impero,
 dati dal senno e dal valor difesi,
 sieno anche norma a la divisa Europa.
 V’è chi ne freme e occulti
1715semi di [illeggibile] guerra in suo pensier nudrisce
 e attento veglia e come possa e quando
 spargerli in altri; ma l’augusto Carlo
 là volge un guardo, alza la destra e «Pace»
 grida; il furor non osa e siede e tace.
 
1720   Bel veder per la tua gloria
 te de l’Istro in su la riva
 star, gran Carlo, e nol varcar.
 
    E di là star la vittoria
 che ti chiama e che ti aspetta;
1725né tu ’l vuoi, sì inferma pace ti diletta
 e ti piace e ti diletta
 più che al mondo, a Dio regnar.