Mitridate, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA ULTIMA
 
 LADICE, poi APAMEA, GORDIO, OSTANE e i suddetti (1 Dorilao, 2 Apamea, 3 Mitridate, 4 Ladice, 5 Aristia, 6 Farnace, 7 Ostane, 8 Gordio)
 
 LADICE
                                                           Ahimè!
 Fermati. Ahimè! Vanne, empia tazza, e teco
 la ma venefica gemma.
 FARNACE
 Viene a sturbarmi questa furia ancora?
 MITRIDATE
1645Ladice...
 LADICE
                   O dolce figlia! O cara Eupatra!
 Io t’ho quasi in un punto
 ritrovata e perduta.
 ARISTIA
 (Son fuor di me).
 MITRIDATE
                                   Che dici? (A Ladice)
 LADICE
 Mitridate, sì, questa è quella Eupatra,
1650pianta da me vent’anni.
 Il ciel m’ebbe pietà, quand’io più indegna
 n’era. Viscere mie, t’ho quasi uccisa
 col reo veleno in quell’anel racchiuso.
 Qual pianto, qual supplicio
1655purgato avria sì abbominevol colpa?
 FARNACE
 (Falso non era il suo dolor).
 ARISTIA
                                                    Regina,
 madre, non l’oso ancor, né ciò che’io pensi
 né ciò che dica or or so. Passar repente
 da l’esser di tua serva a quel di figlia?
 MITRIDATE
1660Principessa, se i forti
 riguardi de l’impero
 mi rendettero avverso a’ tuoi desiri,
 questo, che senza inganno
 nel diletto soave tuo sposo a te offerisco,
1665pregevol dono ogni altro error corregga.
 ARISTIA
 Per lui, gran re, mali soffersi e mali
 maggiori soffrirei. (Qui solamente giunga Apamea, poi Gordio, poi Ostane. Apamea dopo l’abbracciamento ad Aristia va presso tra Dorilao e Mitridate)
 FARNACE
 Reser giustizia a tue virtù al nostro amor gli dei.
 APAMEA
 Salva sei; pur t’abbraccio.
 ARISTIA e APAMEA
1670Mia diletta germana. (Si abbracciano)
 GORDIO
 In te Gordio anche onori
 la suora di Tigrane.
 OSTANE
 Si lasci anche ad Ostane
 goder, se pianse. Aristia,
1675che Aristia sempre a me sarai.
 ARISTIA
                                                          D’amore
 e tu sempre a me padre.
 GORDIO
 Quanti a noi beni apporta un sì felice
 discoprimento!
 FARNACE
                               A te assicura un figlio. (A Mitridate)
 ARISTIA
 A me consorte e madre.
 LADICE
1680Odio in me spegne e lutto.
 APAMEA
 Reca pace al mio amor.
 DORILAO
                                             Speranze al mio.
 MITRIDATE
 Ma tante gioie in me ricadon tutte
 quai linee in centro. Io serbo I patti
 così serbo a Tigrane,
1685unendo il figlio a la real germana,
 per dover poi meglio far guerra a Roma
 e di lauri più illustri ornar la chioma.
 
    Lieti godano gli amori;
 e poi Marte i suoi furori
1690svegli a l’armi e intuoni guerra.
 
 CORO
 
    Lieti godano gli amori;
 e poi Marte i suoi furori
 svegli a l’armi e intuoni guerra.
 
 MITRIDATE
 
    Da l’Arasse e da l’Eusino
1695scenda il turbine e vicino
 tu ’l paventa, ausonia terra.
 
 Segue il ballo dei seguaci del Piacere e dell’Allegrezza.