Mitridate, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA IV
 
 GORDIO, OSTANE e le suddette (1 Apamea, 2 Ladice, 3 Ostane, 4 Gordio)
 
 GORDIO
 Attendi. A la regina, (In lontano ad Ostane)
 che colà vedi, renderai ragione
 del pegno a te commesso. (Ostane vuol fermar Gordio; ma questi si avanza verso Ladice e le parla all’orecchio presente Apamea)
 OSTANE
1465(A la regina?... Io dovrò a lei di Aristia (Tra sé) (Ostane resta sempre in lontano)
 dir gli affetti? La fuga? Ecco in me tutta
 la colpa altrui. Sempre i[illeggibile] meschini han torto).
 LADICE
 Lasciami respirar. Tutta commossa (A Gordio)
 mi si è l’anima in petto.
 APAMEA
1470Di abbracciar la germana
 datemi, o dei.
 LADICE
                             Fa’ che si avanzi. (A Gordio che va ad Ostane) In volto (Ad Apamea dopo mira aver mirato fiso Ostane)
 turbato par.
 APAMEA
                         Timore
 che al primo incontro un regio sguardo imprime. (Ostane si avanza alquanto)
 LADICE
 Appressati, o stranier. Libero e senza
1475mentir rispondi.
 OSTANE
                                  È pregio
 de la gente, ov’io nacqui, esser un dir sincero.
 LADICE
 Donde sei tu?
 OSTANE
                             Scita, o regina. Ostane
 mi appello; e Colco è la mia patria.
 LADICE
                                                                 Hai figli?
 OSTANE
 Figli non ho; ma quanto
1480sia amor di padre, il provo.
 LADICE
 E se figli non hai, chi in cor ti ha desto
 un sì tenero amor?
 OSTANE
                                      Vaga fanciulla
 che ancor non eccedea l’anno secondo,
 in ricche fasce avvolta.
 LADICE
                                            Onde l’avesti?
 OSTANE
1485Gordio il sa. Fu in quel tempo
 che de la patria mia fatal conquista
 fecer l’armi romane.
 LADICE
 Che di te? Che di lei nel giro avvenne
 di vent’anni omai scorsi?
 OSTANE
                                                 Ambo cattivi
1490abbiam seguito il vincitor.
 LADICE
                                                   Vi tolse
 di lunga servitù riscatto o fuga?
 OSTANE
 Emilio, un de’ più illustri
 romani, in cui poter sorte ne pose,
 a me diè libertade.
 LADICE
                                      E a lei?... Tu taci?
1495Fors’ella è morta? O prigioniera in Roma
 core avesti a lasciarla?
 OSTANE
 No, regina, ella gode
 di libertà e di vita.
 LADICE
 (Respiro). In Eraclea
1500l’avrai condotta da l’ausonia terra.
 OSTANE
 È in È in Eraclea; né ve la tra né ve la trasse Ostane.
 LADICE
 Da sé venne o con altri?
 GORDIO
 Sì ben la custodisti?
 OSTANE
 Regina, eccomi al duro
 varco, ove il cor vacilla.
 GORDIO
1505Non v’è luogo a timor, dicendo il vero.
 OSTANE
 Male è, se parlo, e male ancor se taccio.
 LADICE
 Con tuo danno il dirai, se ancor resisti.
 APAMEA
 Che fia?
 OSTANE
                   Pietà. Sedotta (A’ piè della regina)
 fu l’infelice. Amore
1510ne’ petti giovanili
 trova facile accesso. Io tardi il seppi,
 che infermo alor giacea. Ma un nodo sacro
 al suo amator l’avvinse e ascostamente
 seco fuggì di Roma seco fuggì di Roma. Io dopo lungo...
 Io E Io dopo lungo errar qui la rinvenni.
 LADICE
1515Seco fuggì di Fuggì? Dove? Con chi?
 OSTANE
                                                                    (Dirlo pur deggio?)
 LADICE
 Non frammetter più tempo.
 OSTANE
 Col principe Farnace.
 LADICE
 Con Farnace?
 OSTANE
                            A lei sposo.
 LADICE
                                                   E qual si appella
 colei? Su. Tosto. Di’.
 OSTANE
                                        Pietà, o regina, (S’inginocchia) (S’inginocchia)
1520de l’infelice Aristia.
 GORDIO
                                       Aristia?...
 OSTANE
                                                           È quella
 che a me fidasti...
 LADICE
                                   Ahi lassa!
 Ahi lassa! Dubbio non v’è più.
 APAMEA
                                                         Qual pena!...
 LADICE
 Gordio, Apamea, seguitemi. Se a tempo
 non giungo, o feral gemma! O scellerate
1525nozze! O rea madre! O sfortunata figlia! (Parte furiosa)
 APAMEA
 Nol permettete, o dei. (Parte)
 GORDIO
                                            Tu ne recasti (Ad Ostane)
 col tuo tardo venir cotante angosce. (Parte)
 
  (Ostane si leva, partiti tutti)