Caio Fabbricio, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA X
 
 PIRRO e poi FABBRICIO
 
 PIRRO
 Il romano orator? Venga. Ei vien forse (Si leva)
1365per Volusio a interpor pietosi uffizi a pregar per Volusio.
 Nulla otterrà.
 FABBRICIO
                            Sire, re Re, per suo fato avverso
 o per folle consiglio,
 Volusio è ne’ tuoi ceppi in tuo poter ne’ tuoi ceppi. Sia che ti gio giovi
 Volusio è ne’ tuoi ceppi in tuo poter. Reo siasi o tal  Sia che ti giovi
 crederlo delinquente o reo tel mostri. Reo siasi o  tal ti sembri
 crederlo delinquente o reo tel mostri
 certo suo audace giovanil trasporto, a te crederlo giovi
1370un certo audace giovanil trasporto,
 non aspettar che in suo favor m’adopri ti preghi mi adopri.
 S’ei n’è degno, abbia morte. Iniquo è al pari
 chi protegge le colpe e chi le assolve.
 Ma tu per esser giusto,
1375devi pria bilanciar demerto e pena;
 e non lasciar che da privato affetto
 peso ai falli si aggiunga e nei gastighi,
 più che severità, sdegno abbia parte.
 PIRRO
 Da molt’anni, o Fabbricio,
1380su più popoli ho scettro;
 e del regnar so le virtù e i doveri.
 FABBRICIO
 Questa rendon giustizia
 più popoli al tuo nome ed io con loro.
 Ma l’amor proprio in certi casi un velo
1385ne distende sugli occhi
 che discerner gli oggetti
 non ne lascia quai son.
 PIRRO
                                            Come? Volusio
 a tentar qui non venne a tentar, fino in mia stanza,
 l’eccidio mio? La sola idea, ch’ei n’ebbe,
1390lieve colpa a te parve sembra? A tali eccessi
 pena s’indugierà, per dar poi tempo
 che a maturezza iniquità li tragga?
 Eh! Punir lui mi è forza
 o lasciar d’esser re.
 FABBRICIO
                                      Da l’altrui rabbia
1395pur tua vita e’ difese.
 PIRRO
 Per privarmene ei stesso.
 Ei nol seppe negar né Sestia il tacque.
 FABBRICIO
 E ben. Soffra il supplicio
 del mal ch’ei non ti fece;
1400e del ben, che ti fece, obblio ti prenda.
 Ah! Pirro, se in Volusio
 non trovassi il rival...
 PIRRO
                                         Basta. T’intendo.
 La giustizia di Pirro
 pervertita è da Sestia.
 Il geloso amor mio fa che in Volusio
 il nemico mi finga e l’assassino.
1405Ricadrà in mia vergogna
 la già data sentenza. Orsù, da questa
 macchia il mio onor si terga.
 Si laceri il reo foglio; e tu, che solo (Straccia la sentenza)
 la grand’alma spogliar puoi d’ogni affetto,
1410giudica tu Volusio. Io tel rimetto.
 FABBRICIO
 Io giudice di lui?
 PIRRO
                                  Sì. Tu di Pirro
 sostien le veci. Di un roman sul fato,
 un romano decida.
 Ma in giudicando rammentar ti dei
1415che il re di Epiro e non Fabbricio or sei.