Caio Fabbricio, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA VI
 
 CINEA, poi Volusio disarmato in abito di romano poi VOLUSIO in abito disarmato in abito di romano con guardie, e i sopradetti
 
 CINEA
                           Signor, quanto oggi devi
 a’ tuoi stessi nemici,
 PIRRO
 Chi fia?
 SESTIA
                                        L’alma si scuote. (Da sé)
 CINEA
 Colà, donde si passa
 a le regie tue stanze, un fier romano
 sen gia solo, pensoso
 e qualch’atroce idea volge in sua mente.
 Dai custodi sorpreso
 né, qual volea, ritrarsi
 potendo il ferro stringe e aprirsi a forza
 pensò la via; ma ’l numero l’oppresse.
 A tempo io giunsi e posi modo a l’ire
 e trar qui a la sua pena...
 CINEA
 Volusio è tuo prigion.
 PIRRO
                                          Volusio?
 SESTIA
                                                            O dei!
 CINEA
 Ne le regie tue stanze
 dai custodi sorpreso.
 PIRRO
1235Vedilo. Sestia, gli dei son giusti.
 PIRRO
 Minaccia il volto e inerme è ’l braccio.
 SESTIA
 Misero. Ma che fei? dissi? fei? che dissi?
 Ahimè! che fei?
 SESTIA
 Sfortunato amor mio! Che fei? Che dissi? (Volusio viene fra guardie)
 CINEA
 Vedil.
 PIRRO
               Minaccia il volto e inerme è ’l braccio.
 SESTIA
 Per timor d’irritar, mi arretro e taccio. (Si ritira in disparte)
 PIRRO
 Misero, qual sei tu? S[illeggibile]
 VOLUSIO
                                                               Romano, o Pirro.
 PIRRO
1240Qual ti appelli?
 VOLUSIO
                               Ha ’l mio nome
 di che farti tremar. Megacle uccisi.
 PIRRO
 Te altre volte in divise aspetto
 di macedone io vidi.
 VOLUSIO
 In quelle e di romano. Ora in quel di romano
1245e ognor di tuo nemico.
 PIRRO
 Con quale idea?
 SESTIA
                                 Mi fa tremar. (Da sé)
 VOLUSIO
                                                            Non rendo
 ragion di me che a Roma.
 PIRRO
 Ti faranno parlar ruote e flagelli.
 VOLUSIO
 Chi petto ha per morir, l’ha per tacere.
 PIRRO
1250Sestia disse le trame. A che le taci? A che le taci?
 SESTIA
 Oh! Ver non fosse. Oh! Ver non fosse. (Da sé)
 SESTIA
 Per troppo
 VOLUSIO
 Perché chieder a me ciò che già sai?
 PIRRO
 A uccidermi venisti.
 VOLUSIO
                                        E ti salvai.
 PIRRO
 Se il ciel non confondea gli empi disegni,
 destinavi al tuo ferro
1255l’onor de la mia morte.
 VOLUSIO
 Tor del mondo i tiranni atto è da forte.
 SESTIA
 Ardir che mi spaventa! (Da sé)
 PIRRO
 O d’anima romana eccelso pregio!
 Cercar da un assassinio i suoi trofei trionfi!
 VOLUSIO
1260Li cercai nel conflitto; e grazie rendi
 a la mano che errò
 e che poi ti salvò, se in vita or sei.
 CINEA
 In custodia dei re veglian gli dei.
 PIRRO
 Tu mi rinfacci una viltà non tua.
 VOLUSIO
1265Questo è ’l sol mio dolore
 che il nemico di Roma
 e di Sestia il tiranno in te ancor viva.
 PIRRO
 A me Sestia rammenti? Ella ti perde.
 Accusar che mi [illeggibile]
 SESTIA
 E questo ancora [illeggibile] in mia pena? Da sé
 SESTIA
 (Questo ancora in mia pena?) (Da sé)
 VOLUSIO
1270Tua morte io ritardai. Tu la mia affretta.
 Verrà l’odio di Sestia in mia vendetta.
 PIRRO
 Toglietelo al mio aspetto.
 Da la mia tolleranza
 gli si accresce furor.
 VOLUSIO
                                       Dillo costanza.
 
1275   Tre g Tre gran beni avrò da morte
 in mia pace gioia pace e in tuo dolore.
 
    I miei dì chiuder da forte
 e lasciar in Sestia un core,
 che per te sia tutto sdegno
1280e per me sia tutto amore. (Parte con guardie)