Caio Fabbricio, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA III
 
 PIRRO, FABBRICIO e CINEA
 
 PIRRO
 Inopportuno incontro! (Da sé)
 CINEA
 Che ne dirà l’austero
 Fabbricio? (Da sé)
 FABBRICIO
                        O dei! Nel grande,
 nel magnanimo Pirro,
670sensi di lui sì indegni?
 Per cieco e vano amor perder gli amici?
 Tradir sé stesso? Ah! Quanto di tua gloria
 duolmi e di tua virtù! Di’esserne io stato
 testimon, ne ho rossor. Che dirò a Roma
675di te? Che al mio Senato?
 Elefanti e falangi in nostro danno
 vengan pure, te duce. Ai gran trionfi
 forza non sempre basta.
 Li precorre il buon nome
680e ne appiana le vie. Tu vincer forte,
 dopo gli altri, te stesso
 non sai. Tu in abbandono
 ti lasci a’ fiacchi affetti.
 Seguili pur. Corri a vergogna e danno.
685Tradisci la tua gloria.
 Deturpa i tuoi trofei.
 Quel Pirro, ch’io credea, no, più non sei.