Caio Fabbricio, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA PRIMA
 
 TURIO e BIRCENNA
 
 TURIO
 Venne a noi da la Grecia
 tal rito, in cui si onora
 il canuto Saturno.
 BIRCENNA
560Costumanze festive!
 TURIO
                                        E pur con legge
 ingiustissima, Pirro
 le condanna e le annulla. Ah! Sostenerle
 d’onor sia impegno e di pietà, che in esse
 v’è la causa de’ numi,
565più di Roma possenti e più di Pirro.
 BIRCENNA
 Turio, l’ire sospendi,
 sinché a pien si decida
 di Bircenna il destin. So ch’ella alfine
 trono e talamo avrà. Regina e sposa
570prenderà le tue parti. Il re qui in breve
 verrà. Tu mel dicesti.
 TURIO
                                          E che far pensi?
 BIRCENNA
 Rammentargli Bircenna e la sua fede.
 TURIO
 Con l’amante di Sestia inutil sforzo.
 BIRCENNA
 Ciò ch’io possa, non sai. Lasciami.
 TURIO
                                                                E poi?
 BIRCENNA
575A prender norma e legge
 vengano alor dai miei gli affetti tuoi.
 TURIO
 
    Sì, mia diletta,
 verrò qual brami,
 vorrai vendetta?
580Per vendicarti.
 Vorrai affetti?
 Per adorarti.
 
    Se il cor, se l’opra
 gradisci ed ami,
585che bel servirti!
 Che dolce amarti!