Mitridate, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA V
 
 LADICE, poi MITRIDATE, FARNACE, ARISTIA, seguito di capitani, di soldati, eccetera. Vengono con Mitridate i 24 del Ponto, i 12 suoi capitani, i 24 di Farnace ed i 12 aracliensi e tutti questi si dispongono in file intorno al trono. Mitridate in mezzo. Ladice a destra, Farnace a sinistra. Aristia stia in lontano dalla parte di Farnace di Ladice
 
 LADICE
125(Nel dolor de la figlia
 sa Ladice i suoi torti.
 Ma tace ancor. Sia quanto vuole accorto,
 quell’oltraggioso amor ch’arde in due petti
 non fuggirà al mio sguardo
 quell’oltraggioso amor ch’arde in due petti.
130Basta... Accertar vo’ meglio i miei sospetti).
 MITRIDATE
 Regina, ecco in Farnace
 di Mitridate un degno erede. Al braccio In lui esso
 di lui facil trionfo
 son le provincie e i regni. In lui più forte
 ringiovenisco; e con tal figlio al fianco
 Roma più mi paventi.
135Tu qual madre l’accogli; e in lui non tanto
 di Mitridate il sangue
 che il suo valor, le sue vittorie onora.
 ARISTIA
 (Più bello il trovo in tanta gloria).
 LADICE
                                                               Illustre
 germe di chi fra i re primo risplende,
140vieni agli amplessi... (Si avanza verso Farnace)
 FARNACE
                                         Un tanto onor, perdona, (Ritirandosi modestamente)
 l’opre mie troppo eccede,
 se pur son opre mie quelle che han fatte
 del mio re mio padre la possanza l’armi del padre, la fortuna e ’l nome.
 LADICE
 (Modestia ostenta e livor copre).
 MITRIDATE
                                                             A tempo
145qui ’l ciel ti trasse. Oggi l’Armenia e ’l Ponto
 hanno a segnar di stabil pace i patti.
 Roma, che sovra i re d’alzar pretende
 un tirannico giogo,
 ne tremerà. L’Asia respiri alfine Tu ancora
 e sien l’Ionio e l’Alpi
 de l’orgoglio latin meta e confine
150Tu ancora udrai...
 FARNACE
                                   No, sire. A me vassallo e figlio
 non convien che ubbidir. Non entro a parte
 de’ tuoi gravi consigli. Addottrinato Addottrinato
 dal lungo uso del regno e da cotanti
 dal lungo uso del regno e da cotanti
 ravvoglimenti de la varia sorte,
 ravvoglimenti de la varia sorte,
155a tuo piacer disponi
 e di guerra e di pace,
 e dirò ancor di questa
 vita. Tu padre, tu signor mi sei.
 Sol lascia in libertà gli affetti miei.