Mitridate, Venezia, Pasquali, 1744

 LICENZA
 
 Pace, pace dall’Istro a noi risponde
 quel pacifico invitto augusto Carlo,
 cui più recan di gloria e di contento
 i popoli salvati
1690che i nimici prostrati.
 Non è già che in lent’ozio egli abbia spesi
 i verd’anni e robusti,
 tra gli agi e le lusinghe
 di sua grandezza, o che a lui pur non piaccia
1695quel suon guerrier che gli fe’ sempre, ovunque
 rivolse l’armi, alle vittorie invito.
 Ma di tutti i trionfi
 il più illustre è per lui far che lontano
 il sanguinoso Marte agiti l’asta
1700e che i riposi al suo felice impero,
 dati dal senno e dal valor difesi,
 sieno anche norma alla difesa Europa.
 V’è chi ne freme e occulti
 semi di guerra in suo pensier nudrisce
1705e attento veglia e come possa e quando
 spargerli in altri; ma l’augusto Carlo
 là volge un guardo, alza la destra e «Pace»
 grida; il furor non osa e siede e tace.
 
    Bel veder per la tua gloria
1710te dell’Istro in su la riva
 star, gran Carlo, e nol varcar;
 
    e di là star la vittoria
 che ti chiama e che ti aspetta;
 né tu il vuoi, sì ti diletta
1715più che al mondo, a Dio regnar.