Mitridate, Venezia, Pasquali, 1744
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Copia
SCENA III
LADICE e APAMEA
LADICE
Te appunto io qui volea. Forza è che sgridi
la viltà, con cui soffri i gravi oltraggi.
APAMEA
Madre....
LADICE
Vedrai ben tosto
1450
qual da me si punisca
un’ingiuria del trono.
APAMEA
E che? Delusa
mi avresti.
LADICE
Taci. A noi vien Gordio.
APAMEA
E il segue
uom di aspetto e di vesti a noi straniero.