Gl’inganni felici, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA IX
 
 Atrio regio.
 
 ARBANTE
 
 ARBANTE
 A’ primi rai della nascente aurora,
 qui ’l mio prence m’impose
 che lo attendessi e pur nol veggio; ah quali,
 per l’agitata mente,
215raggiri ei volge? E quanto tien lontano
 dal genitor, dal regno amor possente?
 In un cor giovanile
 tanto ha di forza una beltà gentile.
 
    Con l’ardor della sua face
220strugge e piace
 di Ciprigna il cieco figlio;
 né so dir se sia diletto.
 
    So che un labbro e so che un ciglio
 fa languire il core in petto.