Mitridate, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA III
 
 MITRIDATE e FARNACE
 
 MITRIDATE
 Figlio, a sì bei sponsali,
450quando ancor non vi fosse
 la ragion di due regni e il mio volere,
 pieghevole dovria renderti amore
 che tanti a te presenta
 nella bella Apamea d’aspetto e d’alma
455ricchi tesori. Io ti credea più attento
 al tuo ossequio e al tuo bene; e sento pena
 ch’io t’abbia a comandar d’esser felice.
 FARNACE
 Sire, il dirò, dalla bontà di un padre
 io più mi promettea. Quel mio sincero
460prego a lasciarmi in libertà gli affetti...
 MITRIDATE
 Cotesta libertà non ha chi è figlio
 di re. L’alme volgari
 si scelgono gli oggetti
 e consultan gli affetti.
465Della nostra grandezza
 noi siam sudditi e schiavi; e la severa
 politica del trono
 passa anche al regio talamo e v’impera.
 FARNACE
 Le sue massime ha il regno aspre ed inique;
470e ha le sue la natura
 più soavi e più giuste...
 MITRIDATE
 E di natura non è legge ancora
 che si ubbidisca al genitor?
 FARNACE
                                                    S’ei cose
 n’esiga oneste.
 MITRIDATE
                              Iniqua cosa io forse
475chieggo nel nodo illustre?
 FARNACE
 Apamea, lo confesso,
 è un’amabile sposa
 ma nel fondo del cor sta quell’arcano,
 per cui mi è tolto d’accettarla. Il cielo
480non mi fece per lei.
 MITRIDATE
                                      Per lei ti sceglie
 Mitridate; e l’insana
 protervia tua non farà mai ch’io manchi
 di fede e ch’io tradisca
 le speranze dell’Asia.
 FARNACE
485Dal forte cor non misurar gli eventi
 d’una guerra fatal. Pesane i rischi.
 La Cappadocia, la Bitinia ed altri
 regni già tuoi Roma ti tolse. Il Ponto,
 già tuo retaggio avito, ora è suo dono.
 MITRIDATE
490Temerario! Suo dono?
 Non son più re? Schiavo di Roma io sono?
 Perfido. Ecco il tuo arcano.
 Farnace ha cor romano.
 FARNACE
 L’ho qual convien di Mitridate al figlio.
495Or parla il zelo; e all’uopo
 parlerà il braccio. Allor fin dentro a Roma
 porterò, se il vorrai, le stragi e il foco.
 MITRIDATE
 Io, Farnace, a tant’opra
 disporrò i mezzi. Or tu consenti al nodo.
 FARNACE
500Questo...
 MITRIDATE
                    Più non opporti.
 FARNACE
                                                    Ah, s’ami un figlio...
 MITRIDATE
 S’io men t’amassi, non avrei, Farnace,
 sofferto tanto.
 FARNACE
                             Assolvi
 da sì crudel necessità...
 MITRIDATE
                                             Ad un’ira,
 funesta al sangue mio, risparmia un cenno.
 FARNACE
505Quel dovere...
 MITRIDATE
                             Ubbidisci... (Farnace vuol replicare e Mitridate nol lascia)
 Non più.
 FARNACE
                    (Che pena! Oh, se non fosse Aristia!)