Mitridate, Vienna, van Ghelen, 1728

 SCENA V
 
 MITRIDATE, LADICE, ARISTIA, GORDIO e DORILAO
 
 MITRIDATE
 Grazie agli dii, tutto è già in calma.
 LADICE
                                                                  E tanto
 di Farnace ti fidi? In quel suo stesso
 subito cangiamento
545non temi altri disegni?
 GORDIO
                                             E il suo non temi
 affetto per Aristia?
 DORILAO
                                      (Ei non s’inganna). (A parte)
 MITRIDATE
 Non portiamo agli estremi
 il sospetto e ’l furor.
 LADICE
                                       Ma cauti ancora
 non trascuriamo i mezzi.
 MITRIDATE
550Dorilao, rinforzate
 sien le custodie in Eraclea. D’uscirne
 si divieti a Farnace e dal suo fianco
 non discostarti, a ogni sua mossa attento.
 DORILAO
 Non potresti fidarlo a miglior mano. (Parte)
 MITRIDATE
555De la fé di Farnace
 siane Aristia in ostaggio. A te l’affido. (A Ladice)
 Io vo la pompa ad affrettar. Ne avvisi
 Gordio i legati; e con la figlia a l’ara
 te attendo, o mia Ladice.
 LADICE
560È gloria del tuo amor ch’io sia felice.
 MITRIDATE
 
    Come non vuoi ch’io t’ami? (Fermasi prima alquanto a guardarla)
 Ciò ch’io desio tu brami.
 Leggi nel mio pensier
 e adempi il mio voler,
565pria che lo spieghi.
 
    Così da sposo e re
 non escono per te
 comandi o preghi.