Mitridate, Vienna, van Ghelen, 1728

 SCENA II
 
 FARNACE e i suddetti
 
 APAMEA
                                               Prence, han parlato
 a favor del tuo core i voti miei
 ma invan. Colpa io non ho, se usar si voglia
 forza agli affetti tuoi.
 Deh! Non m’odiare almen, se amar non puoi.
 
440   Se rendermi non puoi
 amore per amor,
 destino è del tuo cor, pena del mio.
 
    Ma se degli odi tuoi
 fossero oggetto poi
445i puri affetti miei,
 più misera io sarei, tu ancor più rio.