Mitridate, Vienna, van Ghelen, 1728

 SCENA X
 
 DORILAO e i suddetti
 
 DORILAO
 Principe, Aristia, a che sì lunghi indugi?
 Te chiede il padre; e te osservar gelosa
 fa Ladice. Potete
 da voi stessi tradirvi.
 ARISTIA
370Addio, Farnace. Armiamci di costanza.
 Amiamci sempre e riserbiamo il dolce
 piacer di rivederci a miglior tempo.
 FARNACE
 Sì, vi consento. Addio.
 ARISTIA
                                           Tu vanne al padre;
 l’amor nascondi e i fieri spirti affrena.
 FARNACE
375E tu, idol mio, su la mia fé riposa.
 ARISTIA
 L’arra ne prendo in quest’amplesso. (Si abbracciano)
 FARNACE
                                                                     O sposa.
 ARISTIA
 
    A te, diletto sposo,
 dissi altre volte addio;
 ma con martir sì rio
380nol dissi mai.
 
    E pur, mi dice il core,
 questo non fia l’estremo;
 ancor ci ridiremo
 i rischi e i guai.