Ornospade, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA IX
 
 NISEA e VONONE
 
 NISEA
 Femmina mai non vidi
 sì pertinace.
 VONONE
                          Guai
 se cor di donna è invaso
1060da quel mostro e da quella
 dell’amoroso inferno
 furia letal che gelosia si appella.
 NISEA
 Deh, tu la segui e studia di placarla.
 VONONE
 Più facil crederò far che arda il ghiaccio
1065o smover rupe o tigre
 impietosir rabbiosa
 che ridurre a ragion donna gelosa.
 
    Se non vi fosse
 quel tosco amaro
1070di gelosia,
 quanto più dolce,
 quanto più caro
 saria l’amar!
 
    Fuggendo pace,
1075cercando affanno,
 ella in suo inganno
 sé stessa gode
 di tormentar.