Ornospade, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XI
 
 ORNOSPADE
 
 ORNOSPADE
 Ubbidirò? Che dissi! Oh ubbidienza
 funesta! Oh rea promessa! Io potrò dunque,
 per servire al mio re, tradir chi adoro?
 Fatale estremità, dove ugualmente
595trovo obbrobrio ove vo, pena onde parto.
 Oh Palmide! Oh Artabano!
 A chi serbo la fede? A chi la tolgo?
 Chi di voi me ne assolve?
 Perdonami, o mia cara. È forza alfine
600che in contrasto sì fier ceda al più giusto
 il più tenero affetto,
 ch’io non t’invidi un bene
 da fortuna concesso
 e che, in pegno di fede,
605al re sveni il mio amore e a te me stesso.
 
    Ti cedo al mio regnante.
 Non dirmi iniquo amante.
 Compiangi l’amor mio.
 Discolpa il mio dover.
 
610   Naufrago in mare infido,
 non ho per trarmi al lido
 né forza né voler.