Ornospade, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA PRIMA
 
 ANILEO e PALMIDE
 
 ANILEO
 No, Palmide, non son quel vil, quell’empio,
330nomi ch’ira e dolor t’arma sul labbro,
 più che ragion.
 PALMIDE
                               (Che sofferenza e pena!)
 ANILEO
 Qui sovrana tu regni,
 qual d’Artabano al fianco,
 sui faretrati parti
335e su l’altre avrai scettro
 al vasto impero suo suddite genti.
 PALMIDE
 Che dici?
 ANILEO
                     Che fra poco
 verrà il grande Artabano
 a te sposa e regina;
340e tu il prezzo sarai di quella pace
 che dall’armi dispero e dalla forza.
 PALMIDE
 Dei, qual nova sciagura!...
 ANILEO
                                                  Oh, se non fosse
 che un cieco amor t’ha posto agli occhi un velo,
 meglio ravviseresti
345ciò che ti giova. Scorda
 un colpevole, un esule...
 PALMIDE
                                              Perverso!
 Stanco sei ch’io ti soffra; e quale ad altri
 piace udir suon di lode, a te diletta
 quel di scherno e d’infamia.
350L’amor, che mi rinfacci,
 fa la gloria di Palmide; e la colpa
 del mio eroe nel suo esiglio
 vien dall’iniquità d’un tuo consiglio.
 ANILEO
 
    Luci, che irate e felle
355siete ancor care e belle,
 se più mi fisso in voi,
 sento che n’arderò.
 
    E se in me cresce il foco,
 forse avverrà che poco
360amor di re mi affreni
 e voi placar saprò.